MAX ERNST. Mondes magiques, mondes libérés

Max Ernst, Le jardin de la France (The Garden of France), 1962

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oil on canvas, 114 x 168 cm, Centre Pompidou, Paris. Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle, Photo © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais / Jean-Claude Planchet © Adagp, Paris 2023

Max Ernst non ha mai smesso di reinventare la sua arte nel corso della sua carriera. Il suo lavoro si nutre di filosofia, psicoanalisi, scienza, alchimia, storia dell’arte, letteratura e poesia.

La mostra si concentrerà sui grandi temi dei mondi creati da Max Ernst, illustrando la ricorrenza dei temi che attraversano il suo lavoro. Una sezione centrale della mostra utilizza i quattro elementi – acqua, aria, terra e fuoco – che, secondo l’antica tradizione filosofica e l’alchimia, costituiscono tutta la materia del mondo naturale.

L’opera dell’artista è sconcertante e notevole. Grande artista intellettuale e umanista – nel senso neo-rinascimentale del termine –, ha continuamente sfidato la percezione unendo logica e armonia formale a enigmi insondabili, mentre l’onirismo e il fantastico convivono, creando paesaggi dai misteri impenetrabili. Foreste di pietre, animali chimerici, maschere incarnate e uccelli antropomorfi… la bellezza enigmatica e talvolta persino onirica delle opere di Max Ernst immerge lo spettatore nella stravaganza del suo mondo magico e liberato.

La mostra beneficerà di prestiti eccezionali del Centre Pompidou, della Tate, del Guggenheim di Venezia, del Musée Cantini, del Max Ernst Museum di Brühl e di molti collezionisti privati che desiderano rimanere anonimi.

Questa mostra è stata realizzata in collaborazione con Madeinart.

CURATORI

Martina Mazzotta è una storica dell’arte, autrice e docente che ha studiato filosofia. Cresciuta nell’ambiente artistico della casa editrice Fondazione Mazzotta di Milano, ha studiato in Germania e ora vive a Londra, dove è ricercatrice associata al Warburg Institute/UCL. Ha curato numerose mostre in Italia e all’estero – che hanno avuto un notevole impatto sulla ricerca su Kandinsky, Ciurlionis, Cage, Dubuffet, Ernst e sul surrealismo –, oltre a progetti di arte contemporanea che hanno ricevuto riconoscimenti. La sua ricerca si concentra sui gabinetti delle curiosità del tardo Rinascimento e sulla loro eredità nel corso dei secoli. Questa mostra è la sua seconda collaborazione con Jürgen Pech, con il quale ha precedentemente condiviso la curatela della retrospettiva di Max Ernst a Milano (ottobre 2022-febbraio 2023).

Dr. Jürgen Pech è curatore di mostre dal 1984 e le sue specializzazioni sono il modernismo classico, l’arte contemporanea e la fotografia. Ha ricevuto il premio per la curatela nel 2019 per la mostra e il catalogo “Ruth Marten – Dream Lover”. Direttore scientifico e capo curatore del Max Ernst Museum di Brühl dal 2005 al 2021, dal 2007 scrive un catalogo ragionato dell’opera di Max Ernst. – Mondes graphiques’ (2003), ‘Max Ernst – Oeuvres sculpturales’ (2005), ‘Max Ernst – D-paintings. Voyage dans le temps de l’amour’ (2019) e ‘Créatures animales surréalistes’ (2021).

SCENOGRAFIA

Hubert le Gall, designer, artista e scultore d’arte contemporanea francese, ha creato scenografie originali per molte mostre, in particolare presso l’Hôtel de Caumont-Art Centre: ‘Joaquín Sorolla: Spanish Master of Light’ (2020), ‘ Hokusai, Utamaro, Hiroshige. i Grandi Maestri del Giappone. The Georges Leskowicz Collection” (2019), “Capolavori della Fondazione Guggenheim: da Manet a Picasso. The Thannhauser Collection” (2019), “Nicolas de Staël in Provence” (2018) e “Sisley the Impressionist” (2017).

PRODUZIONE E ORGANIZZAZIONE

Emmanuelle Lussiez, Exhibitions Director, Culturespaces ; Milly Passigli, Deputy Director of Exhibition Programming ; Madeleine Balansino, Head of Exhibitions at the Hôtel de Caumont-Art Centre ; Livia Lérès et Domitille Sechet, responsible for iconography at Culturespaces.

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