Lama Ole Nydhal alla Fabbrica del vapore
L’energia, il pieno e il vuoto, il buio e la luce nell’opera di Anish Kapoor e nel Buddhismo
Lunedì 17 ottobre alle ore 21.00 la mostra di Anish Kapoor, prodotta dal Comune di Milano e dalla società di produzione artistica MADEINART e curata da Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, ha ospitato nella sede della Fabbrica del Vapore una straordinaria conferenza di Lama Ole Nydahl aperta al pubblico, dal titolo Forma e spazio inseparabili, l’esperienza della natura della mente.
A confrontarsi con la monumentale installazione site-specific Dirty Corner è stato l’insegnante buddhista danese e primo studente occidentale a diventare discepolo del XVI Karmapa, il Lama più importante della millenaria scuola buddhista Karma Kagyu. Lama Ole Nydahl ha saputo trasmettere l’essenza degli insegnamenti buddhisti al di là degli elementi rituali e culturali con cui sono stati preservati in Tibet per dodici secoli, senza trasformarne il patrimonio filosofico.
La conferenza, organizzata da MADEINART in collaborazione con l’associazione Buddhismo della Via di Diamante all’interno dei workshop previsti alla Fabbrica del Vapore durante l’esposizione di Anish Kapoor, si è articolata in due temi principali: “La mente è il punto di partenza e il fine” e “La forma è spazio, lo spazio è forma” ed è stat un’occasione unica per mettere in luce le tematiche filosofico-concettuali che avvicinano l’opera di Kapoor agli insegnamenti e alle pratiche meditative della scuola Karma Kagyu. Per anni, infatti, Anish Kapoor ha studiato il Buddhismo e praticato la meditazione: i temi della sua ricerca artistica – che è in primo luogo una ricerca filosofica – sono incentrati sull’uomo e sulla consapevolezza di sé, sulla mente e l’esperienza delle cose che la circondano e sull’universalità di tempo e spazio: le opere dell’artista indiano, proprio come il Buddhismo, sono infatti un percorso esperienziale.
La stessa opera Dirty Corner, concepita per occupare interamente lo spazio della Cattedrale della Fabbrica del Vapore, è stata ideata in modo da non poter essere abbracciata con un unico sguardo nella sua totalità. L’unico modo per farne esperienza è procedere al suo interno: quasi sessanta metri in cui camminare dalla luce alla semioscurità, fino a procedere nel buio più profondo. Inoltre la terra, che ricopre lentamente la parte centrale esterna dell’opera e diventa tutt’uno con essa, evidenzia sul piano metaforico una concezione unitaria del mondo.
Lama Ole Nydahl (Copenhagen, 19 Marzo 1941) ha studiato filosofia, inglese e tedesco all’Università di Copenhagen, negli U.S.A, a Tübingen e a Monaco di Baviera. Il suo primo contatto con il Buddhismo avviene nel 1968, durante la luna di miele. Dal 1972, ha insegnato in più di 40 paesi e fondato più di 600 centri di meditazione e studio tra Stati Uniti, Europa, Russia ed Asia.